Linee pedagogiche per il sistema integrato “zerosei”

Le Linee si compongono di sei parti:

Parte I – I diritti dell’infanzia
Parte II – Un ecosistema formativo
Parte III – La centralità dei bambini 
Parte IV – Curricolo e progettualità: le scelte organizzative
Parte V – Coordinate della professionalità
Parte VI – Le garanzie della governance

DOCUMENTO IMPORTANTE PER LE STUDENTESSE E GLI STUDENTI CHE SVOLGONO IL TIROCINIO NEGLI ASILI NIDO, NEI SERVIZI PER L'INFANZIA, NELLE SCUOLE DELL'INFANZIA.

Dal doc. in calce allegato: 
"Le relazioni tra bambini sono fondamentali per la crescita dal punto di vista sociale e da quello degli apprendimenti, rappresentano per tutti una fondamentale opportunità sul piano senso-motorio, sociale, cognitivo, linguistico e affettivo in quanto, sulla base delle peculiarità, delle competenze e degli interessi di ognuno, permettono il sostegno reciproco al dispiegarsi delle potenzialità individuali. I servizi educativi e la scuola dell’infanzia sono luoghi di vita nei quali i bambini incontrano altri bambini con i quali giocare, dialogare, condividere esperienze, sviluppare amicizie e rapporti di aiuto reciproco. In questi contesti sociali imparano ad apprendere con gli altri, percepiscono di appartenere a un gruppo, interiorizzano gradualmente le regole di comunità (nelle routine, nel gioco, nella conversazione) cogliendone il significato e imparano a negoziare e gestire i conflitti. Nelle istituzioni educative le relazioni tra bambini hanno la possibilità di svilupparsi con continuità e stabilità, consentendo il formarsi di “culture”, cioè di significati condivisi tra i bambini in forma di rituali, giochi, scambi linguistici ecc., che esprimono e rafforzano l’iniziativa infantile, intesa come capacità di manifestare il proprio punto di vista.
 
Lo spazio parla: la disposizione degli arredi, la scelta dei colori, la pulizia, l’ordine, l’attenzione ai particolari, l’accessibilità di oggetti e materiali raccontano a chi vi entra una realtà contraddistinta da attenzione, impegno, considerazione verso chi quello spazio vive tutti i giorni per tante ore. Lo spazio esterno, oggi più che mai, riveste un’enorme importanza per l’organizzazione della giornata educativa/scolastica: esso dovrebbe essere curato, ben progettato per essere utilizzato dai bambini sia per attività libere di gioco e movimento, sia per attività più strutturate. Spazio interno e spazio esterno dovrebbero dialogare, svilupparsi in continuità, dando ai bambini possibilità di libertà e autonomia di movimento. All’aperto, attraverso l’osservazione e la scoperta, sarà possibile per i bambini incontrare ed esplorare il mondo della natura e dei viventi.
 
Secondo le Raccomandazioni dell’Unione Europea (2019), i curricoli 0-6 devono: - rispondere agli interessi dei bambini, favorire il loro benessere e soddisfare i bisogni e il potenziale unico di ciascun bambino, compresi quelli con bisogni educativi speciali, quelli che si trovano in una situazione di vulnerabilità o che provengono da contesti svantaggiati; - promuovere la partecipazione, l’iniziativa, l’autonomia, la capacità di risoluzione dei problemi, la creatività, l’attitudine a ragionare, analizzare e collaborare, l’empatia e il rispetto reciproco, attraverso approcci a sostegno di un apprendimento olistico; - riconoscere l’importanza del gioco, del contatto con la realtà, in primo luogo con la natura, del ruolo dell’attività motoria, dell’arte, della scienza e della scoperta del mondo, garantendo un equilibrio tra maturazione socio-emotiva e processi cognitivi e valorizzando le risorse dei bambini.

I bambini manifestano un’intensa attività fantastica connessa alla rappresentazione del mondo, dei propri desideri e sentimenti: occorre dare ampio spazio all’immaginazione, al possibile, al pensiero divergente, lasciando anche il tempo per la noia, generatrice di idee creative. Stanno costruendo una propria identità intrecciando e sperimentando rapporti col mondo interiore, fisico e sociale, perciò vanno accolti nei loro tentativi di esprimere la propria individualità, i propri desideri e bisogni, di relazionarsi con chi li circonda. Il gioco è il loro modo fondamentale di espressione, scoperta, conoscenza ed elaborazione delle esperienze, apprendimento. I bambini hanno un forte interesse per gli altri bambini e sono in grado, anche precocemente, di instaurare con loro rapporti affettivi, cooperativi e di scambio che costituiscono una leva importante per lo sviluppo della socialità e degli apprendimenti.

Il gioco si riconosce per la sua natura di condotta spontanea, scelta e sviluppata liberamente (non si può imporre a qualcuno di giocare), finalizzata solo a se stessa (si gioca per giocare) e caratterizzata da un vissuto di piacere impegnato. Giocando, i bambini hanno occasione di esprimere ed elaborare i propri vissuti affettivi, di costruire la propria identità corporea e psichica, di strutturare un’immagine di sé positiva, di accedere all’intelligenza rappresentativa e simbolica, e quindi al mondo dei significati, di esplorare, conoscere 20 il mondo fisico (limiti, potenzialità caratteristiche degli oggetti) e sociale (ruoli, regole, ecc.) costruendo un proprio sapere, di dare significato alle esperienze vissute. Il gioco promuove uno stato di benessere e la possibilità di essere pienamente in contatto con se stessi, configurandosi come espressione della gioia di vivere, una sorta di “cura di sé”, che consente l’elaborazione dei propri vissuti; al tempo stesso si presenta come “voce” dei bambini, attraverso la quale essi hanno modo di esprimere ciò che li interessa, li incuriosisce, li preoccupa, ma anche il proprio punto di vista sul mondo. Riconoscere la centralità del gioco, nei contesti 0-6, significa predisporre spazi adeguati e concedere tempi dilatati a quest’attività, arricchirla attraverso proposte di esperienze educative finalizzate ad espanderne i contenuti e le trame (mediante letture, conversazioni, costruzione di materiali allestimenti, visite, ecc.), partecipare al gioco dei bambini secondo una strategia delicata e interattiva, che consente non solo di arricchire i loro giochi, ma anche di ampliare le loro conoscenze". 

 

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