L’insegnamento di Storia dell'Europa e delle istituzioni comunitarie intende contribuire all'obiettivo di formare professionisti in grado di sviluppare capacità di ragionamento autonomo e critico in relazione a problemi complessi, anche nell'ambito degli aspetti giuridico-normativi legati ai processi internazionali. In questa prospettiva, l’insegnamento mira alla formazione di educatori capaci d’integrare una dimensione europea nella propria attività, di acquisire conoscenze, valori, abilità e competenze pertinenti, che consentano di pensare in modo critico e di formarsi opinioni informate ed equilibrate, mettendo in pratica i valori europei fondamentali dell'inclusione sociale e della solidarietà europea e internazionale. A tal fine, l'insegnamento di Storia dell'Europa e delle istituzioni comunitarie intende fornire allo studente una preparazione approfondita circa i fondamenti storici, culturali e giuridici dell'ordinamento dell'Unione europea, atta a favorire una maggior consapevolezza del ruolo dell’Unione europea come protagonista di uno scenario internazionale, globale e interdipendente, e a promuovere una riflessione critica sull'UE, la sua governance e i suoi processi decisionali, e sul modo in cui essi influenzano i cittadini degli Stati membri e la loro partecipazione democratica.
Risultati di apprendimento attesi: Conoscenza degli snodi politico-culturali e istituzionali più significativi della Storia dell’integrazione comunitaria; capacità di comprensione delle dinamiche e dei processi di trasformazione della società europea; giudizio autonomo, originale e innovativo sulle principali vicende storiche e sociali dell’Europa contemporanea e acquisizione di modalità comunicative che consentano la declinazione della complessità delle situazioni politiche, sociali e giuridiche studiate.
Risultati di apprendimento attesi: Conoscenza degli snodi politico-culturali e istituzionali più significativi della Storia dell’integrazione comunitaria; capacità di comprensione delle dinamiche e dei processi di trasformazione della società europea; giudizio autonomo, originale e innovativo sulle principali vicende storiche e sociali dell’Europa contemporanea e acquisizione di modalità comunicative che consentano la declinazione della complessità delle situazioni politiche, sociali e giuridiche studiate.
Curriculum
scheda docente
materiale didattico
1) La storia dell’Europa dal secondo dopoguerra a oggi con riferimento ai processi culturali e sociali e al cambiamento degli stili di vita.
Tale parte del programma è svolta in chiave transnazionale e comparativa, con un particolare focus sugli aspetti comuni del cambiamento sociale in Italia, Francia e Germania dal 1945 a oggi. Attraverso l’utilizzo delle fonti audiovisive sono dunque prese in esame le principali dinamiche socio-culturali che hanno determinato la formazione di una comune identità europea: la partecipazione democratica, il nuovo ruolo delle donne, i movimenti giovanili, le questioni ambientali, i diritti di genere, la fine del colonialismo e l’avvento della società multiculturale, il benessere economico, il pacifismo e il disarmo, le nuove forme creative (musica, arte, cinema). La storia dell’integrazione europea implica la conoscenza di eventi comuni che hanno caratterizzato la nascita dell’Unione europea come comunità di fatto e di destino.
2) Lo studio delle linee di fondo del percorso di fondazione dell’Unione europea dal punto di vista politico e diplomatico e l’analisi delle idee del federalismo europeo sia laiche che d’ispirazione religiosa. L’idea federalista ha rappresentato la più grande rivoluzione istituzionale transnazionale finora realizzata in 70 anni di cooperazione sulle macerie dei regimi totalitari del XX secolo.
3) Esame dell’ordinamento giuridico dell’UE, l’evoluzione della struttura e delle funzioni delle principali istituzioni europee (Commissione, Parlamento Europeo, Consiglio, BCE e Corte del Lussemburgo), le teorie e tecniche dell’integrazione (federalismo, funzionalismo, neofunzionalismo) e i modelli di governance multilivello. Tale esame consente una valutazione delle potenzialità e dei limiti dei meccanismi della governance europea, con particolare riferimento alle questioni del Welfare e della gestione dei flussi migratori.
Piero S. Graglia, L'Unione europea. Perché stare ancora insieme, Il Mulino 2019 [ultima edizione]
Uno a scelta fra:
I. Warburg, Il tempo della coscienza. Ricordi di un'altra Germania (1910-1989), Il Mulino, 1994
U. Hirschmann, Noi senza patria, Il Mulino, 1993
Per i non frequentanti
Tony Judt, Postwar: La nostra storia 1945-2005,Laterza 2017
Leonardo Rapone, Storia dell'integrazione europea, Carocci, ristampa 3^, 2018
un testo a scelta fra:
I. Warburg, Il tempo della coscienza. Ricordi di un'altra Germania (1910-1989), Il Mulino, 1994
U. Hirschmann, Noi senza patria, Il Mulino, 1993
Programma
Il corso è articolato in tre parti:1) La storia dell’Europa dal secondo dopoguerra a oggi con riferimento ai processi culturali e sociali e al cambiamento degli stili di vita.
Tale parte del programma è svolta in chiave transnazionale e comparativa, con un particolare focus sugli aspetti comuni del cambiamento sociale in Italia, Francia e Germania dal 1945 a oggi. Attraverso l’utilizzo delle fonti audiovisive sono dunque prese in esame le principali dinamiche socio-culturali che hanno determinato la formazione di una comune identità europea: la partecipazione democratica, il nuovo ruolo delle donne, i movimenti giovanili, le questioni ambientali, i diritti di genere, la fine del colonialismo e l’avvento della società multiculturale, il benessere economico, il pacifismo e il disarmo, le nuove forme creative (musica, arte, cinema). La storia dell’integrazione europea implica la conoscenza di eventi comuni che hanno caratterizzato la nascita dell’Unione europea come comunità di fatto e di destino.
2) Lo studio delle linee di fondo del percorso di fondazione dell’Unione europea dal punto di vista politico e diplomatico e l’analisi delle idee del federalismo europeo sia laiche che d’ispirazione religiosa. L’idea federalista ha rappresentato la più grande rivoluzione istituzionale transnazionale finora realizzata in 70 anni di cooperazione sulle macerie dei regimi totalitari del XX secolo.
3) Esame dell’ordinamento giuridico dell’UE, l’evoluzione della struttura e delle funzioni delle principali istituzioni europee (Commissione, Parlamento Europeo, Consiglio, BCE e Corte del Lussemburgo), le teorie e tecniche dell’integrazione (federalismo, funzionalismo, neofunzionalismo) e i modelli di governance multilivello. Tale esame consente una valutazione delle potenzialità e dei limiti dei meccanismi della governance europea, con particolare riferimento alle questioni del Welfare e della gestione dei flussi migratori.
Testi Adottati
Per i frequentantiPiero S. Graglia, L'Unione europea. Perché stare ancora insieme, Il Mulino 2019 [ultima edizione]
Uno a scelta fra:
I. Warburg, Il tempo della coscienza. Ricordi di un'altra Germania (1910-1989), Il Mulino, 1994
U. Hirschmann, Noi senza patria, Il Mulino, 1993
Per i non frequentanti
Tony Judt, Postwar: La nostra storia 1945-2005,Laterza 2017
Leonardo Rapone, Storia dell'integrazione europea, Carocci, ristampa 3^, 2018
un testo a scelta fra:
I. Warburg, Il tempo della coscienza. Ricordi di un'altra Germania (1910-1989), Il Mulino, 1994
U. Hirschmann, Noi senza patria, Il Mulino, 1993
Modalità Erogazione
Le lezioni si svolgono sulla piattaforma teams, in una stanza virtuale a cui accedere con il codice x35pwlk e con il proprio account di Ateneo.Modalità Valutazione
La modalità di valutazione in sede d'esame consiste in una prova scritta relativa ai temi sviluppati nel corso delle lezioni. Per i non frequentanti, in un compito con 4 domande a risposta aperta, volto a dimostrare la piena padronanza dei testi di riferimento. Nel caso di un prolungamento dell’emergenza sanitaria da COVID-19 saranno recepite tutte le disposizioni che regolino le modalità di svolgimento delle attività didattiche e della valutazione degli studenti. In particolare si applicheranno le seguenti modalità: esame orale su Microsoft teams.
scheda docente
materiale didattico
1) La storia dell’Europa dal secondo dopoguerra a oggi con riferimento ai processi culturali e sociali e al cambiamento degli stili di vita.
Tale parte del programma è svolta in chiave transnazionale e comparativa, con un particolare focus sugli aspetti comuni del cambiamento sociale in Italia, Francia e Germania dal 1945 a oggi. Attraverso l’utilizzo delle fonti audiovisive sono dunque prese in esame le principali dinamiche socio-culturali che hanno determinato la formazione di una comune identità europea: la partecipazione democratica, il nuovo ruolo delle donne, i movimenti giovanili, le questioni ambientali, i diritti di genere, la fine del colonialismo e l’avvento della società multiculturale, il benessere economico, il pacifismo e il disarmo, le nuove forme creative (musica, arte, cinema). La storia dell’integrazione europea implica la conoscenza di eventi comuni che hanno caratterizzato la nascita dell’Unione europea come comunità di fatto e di destino.
2) Lo studio delle linee di fondo del percorso di fondazione dell’Unione europea dal punto di vista politico e diplomatico e l’analisi delle idee del federalismo europeo sia laiche che d’ispirazione religiosa. L’idea federalista ha rappresentato la più grande rivoluzione istituzionale transnazionale finora realizzata in 70 anni di cooperazione sulle macerie dei regimi totalitari del XX secolo.
3) Esame dell’ordinamento giuridico dell’UE, l’evoluzione della struttura e delle funzioni delle principali istituzioni europee (Commissione, Parlamento Europeo, Consiglio, BCE e Corte del Lussemburgo), le teorie e tecniche dell’integrazione (federalismo, funzionalismo, neofunzionalismo) e i modelli di governance multilivello. Tale esame consente una valutazione delle potenzialità e dei limiti dei meccanismi della governance europea, con particolare riferimento alle questioni del Welfare e della gestione dei flussi migratori.
Piero S. Graglia, L'Unione europea. Perché stare ancora insieme, Il Mulino 2019 [ultima edizione]
Uno a scelta fra:
I. Warburg, Il tempo della coscienza. Ricordi di un'altra Germania (1910-1989), Il Mulino, 1994
U. Hirschmann, Noi senza patria, Il Mulino, 1993
Per i non frequentanti
Tony Judt, Postwar: La nostra storia 1945-2005,Laterza 2017
Leonardo Rapone, Storia dell'integrazione europea, Carocci, ristampa 3^, 2018
un testo a scelta fra:
I. Warburg, Il tempo della coscienza. Ricordi di un'altra Germania (1910-1989), Il Mulino, 1994
U. Hirschmann, Noi senza patria, Il Mulino, 1993
Programma
Il corso è articolato in tre parti:1) La storia dell’Europa dal secondo dopoguerra a oggi con riferimento ai processi culturali e sociali e al cambiamento degli stili di vita.
Tale parte del programma è svolta in chiave transnazionale e comparativa, con un particolare focus sugli aspetti comuni del cambiamento sociale in Italia, Francia e Germania dal 1945 a oggi. Attraverso l’utilizzo delle fonti audiovisive sono dunque prese in esame le principali dinamiche socio-culturali che hanno determinato la formazione di una comune identità europea: la partecipazione democratica, il nuovo ruolo delle donne, i movimenti giovanili, le questioni ambientali, i diritti di genere, la fine del colonialismo e l’avvento della società multiculturale, il benessere economico, il pacifismo e il disarmo, le nuove forme creative (musica, arte, cinema). La storia dell’integrazione europea implica la conoscenza di eventi comuni che hanno caratterizzato la nascita dell’Unione europea come comunità di fatto e di destino.
2) Lo studio delle linee di fondo del percorso di fondazione dell’Unione europea dal punto di vista politico e diplomatico e l’analisi delle idee del federalismo europeo sia laiche che d’ispirazione religiosa. L’idea federalista ha rappresentato la più grande rivoluzione istituzionale transnazionale finora realizzata in 70 anni di cooperazione sulle macerie dei regimi totalitari del XX secolo.
3) Esame dell’ordinamento giuridico dell’UE, l’evoluzione della struttura e delle funzioni delle principali istituzioni europee (Commissione, Parlamento Europeo, Consiglio, BCE e Corte del Lussemburgo), le teorie e tecniche dell’integrazione (federalismo, funzionalismo, neofunzionalismo) e i modelli di governance multilivello. Tale esame consente una valutazione delle potenzialità e dei limiti dei meccanismi della governance europea, con particolare riferimento alle questioni del Welfare e della gestione dei flussi migratori.
Testi Adottati
Per i frequentantiPiero S. Graglia, L'Unione europea. Perché stare ancora insieme, Il Mulino 2019 [ultima edizione]
Uno a scelta fra:
I. Warburg, Il tempo della coscienza. Ricordi di un'altra Germania (1910-1989), Il Mulino, 1994
U. Hirschmann, Noi senza patria, Il Mulino, 1993
Per i non frequentanti
Tony Judt, Postwar: La nostra storia 1945-2005,Laterza 2017
Leonardo Rapone, Storia dell'integrazione europea, Carocci, ristampa 3^, 2018
un testo a scelta fra:
I. Warburg, Il tempo della coscienza. Ricordi di un'altra Germania (1910-1989), Il Mulino, 1994
U. Hirschmann, Noi senza patria, Il Mulino, 1993
Modalità Erogazione
Le lezioni si svolgono sulla piattaforma teams, in una stanza virtuale a cui accedere con il codice x35pwlk e con il proprio account di Ateneo.Modalità Valutazione
La modalità di valutazione in sede d'esame consiste in una prova scritta relativa ai temi sviluppati nel corso delle lezioni. Per i non frequentanti, in un compito con 4 domande a risposta aperta, volto a dimostrare la piena padronanza dei testi di riferimento. Nel caso di un prolungamento dell’emergenza sanitaria da COVID-19 saranno recepite tutte le disposizioni che regolino le modalità di svolgimento delle attività didattiche e della valutazione degli studenti. In particolare si applicheranno le seguenti modalità: esame orale su Microsoft teams.