Il corso intende ripercorrere in chiave critico-riflessiva la storia dei processi culturali e formativi nel nostro Paese con particolare riferimento alle correnti pedagogiche del Novecento. Il corso si pone l’obiettivo di sviluppare una conoscenza approfondita delle trasformazioni culturali e formative della società complessa e delle sue istituzioni educative.
Risultati di apprendimento attesi in coerenza con i “Descrittori di Dublino” indicati nei quadri della Scheda SUA (QUADRI A.4.b.1 – A4.c).
Con lo studio dell’insegnamento lo studente sarà in grado di conseguire i seguenti obiettivi formativi:
In termini di conoscenza e capacità di comprensione:
- definire ed identificare il campo epistemologico e metodologico della disciplina;
- conoscere e comprendere i processi culturali e formativi, con particolare riferimento alle principali agenzie formative.
In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione:
- analizzare i processi culturali e formativi, con particolare riferimento alle “pedagogie” del Novecento;
- identificare, in prospettiva storica, fenomeni culturali e formativi.
In termini di autonomia di giudizio:
- sviluppare capacità di elaborazione critico-interpretativa dei processi culturali e formativi con riferimento alle diverse teorie pedagogiche.
In termini di abilità comunicative:
- sviluppare strategie di relazione all’interno della classe;
- conoscere ed utilizzare il lessico disciplinare.
In termini di capacità di apprendimento:
- saper costruire un percorso autonomo di approfondimento di specifiche tematiche affrontate nel corso attraverso l’uso di fonti storiche e storiografiche, nonché attraverso una ricerca bibliografica e la costruzione di adeguati percorsi di lettura.
Risultati di apprendimento attesi in coerenza con i “Descrittori di Dublino” indicati nei quadri della Scheda SUA (QUADRI A.4.b.1 – A4.c).
Con lo studio dell’insegnamento lo studente sarà in grado di conseguire i seguenti obiettivi formativi:
In termini di conoscenza e capacità di comprensione:
- definire ed identificare il campo epistemologico e metodologico della disciplina;
- conoscere e comprendere i processi culturali e formativi, con particolare riferimento alle principali agenzie formative.
In termini di capacità di applicare conoscenza e comprensione:
- analizzare i processi culturali e formativi, con particolare riferimento alle “pedagogie” del Novecento;
- identificare, in prospettiva storica, fenomeni culturali e formativi.
In termini di autonomia di giudizio:
- sviluppare capacità di elaborazione critico-interpretativa dei processi culturali e formativi con riferimento alle diverse teorie pedagogiche.
In termini di abilità comunicative:
- sviluppare strategie di relazione all’interno della classe;
- conoscere ed utilizzare il lessico disciplinare.
In termini di capacità di apprendimento:
- saper costruire un percorso autonomo di approfondimento di specifiche tematiche affrontate nel corso attraverso l’uso di fonti storiche e storiografiche, nonché attraverso una ricerca bibliografica e la costruzione di adeguati percorsi di lettura.
scheda docente
materiale didattico
La parte generale ripercorrerà, nel primo semestre, in chiave critico-riflessiva la storia dei processi culturali e formativi con particolare riferimento alle correnti pedagogiche del Novecento. Si pone inoltre l’obiettivo di sviluppare una conoscenza approfondita delle trasformazioni culturali e formative della società complessa e delle sue istituzioni educative.
In questa prospettiva, sempre nel primo semestre, verranno ricostruiti, attraverso una molteplicità di sguardi interpretativi, i modelli pedagogici e le prassi educative che, fra Otto e Novecento, hanno permeato la realtà di una pluralità di istituzioni educative, private e pubbliche, e la vita quotidiana di bambini e di bambine contribuendo a determinare i processi di formazione e di costruzione identitaria.
Nel secondo semestre il corso affronterà un particolare ambito della ricerca pedagogica che attiene la storia dei modelli educativi destinati alle donne tra Otto e Novecento. Verrà ricostruito, altresì, quell’ordine simbolico, proprio della cultura occidentale, all’interno del quale è stata iscritta la rappresentazione e l’immagine delle donna custode silenziosa della moralità collettiva, per comprendere come un nuovo protagonismo femminile fuori dalla sfera privata che emerge a partire dalla fine dell’Ottocento sia stato interpretato come possibile sovvertimento degli assetti sociali e delle gerarchie valoriali consolidate e quindi da ricondurre nel “recinto della norma”. Ancora nel secondo semestre verrà preso in esame il legame dei condizionamenti educativi all’interno del tema della violenza di genere.
F. Borruso, Memoria, Infanzia, educazione. Modelli educativi e vita quotidiana fra Otto e Novecento, Roma Tre Press, 2021 (open access)
C. Covato, Idoli di bontà. Il genere come norma nella storia dell’educazione, Milano, Unicopli, 2014 o, in alternativa F. Borruso, R. Gallelli, G. Seveso (a cura di), Dai saperi negati alle avventure della conoscenza. Esclusione e emancipazione delle donne nei percorsi educativi fra storia e attualità, Milano, Unicopli, 2022.
Programma
Il corso sarà articolato in una parte generale e una parte laboratoriale.La parte generale ripercorrerà, nel primo semestre, in chiave critico-riflessiva la storia dei processi culturali e formativi con particolare riferimento alle correnti pedagogiche del Novecento. Si pone inoltre l’obiettivo di sviluppare una conoscenza approfondita delle trasformazioni culturali e formative della società complessa e delle sue istituzioni educative.
In questa prospettiva, sempre nel primo semestre, verranno ricostruiti, attraverso una molteplicità di sguardi interpretativi, i modelli pedagogici e le prassi educative che, fra Otto e Novecento, hanno permeato la realtà di una pluralità di istituzioni educative, private e pubbliche, e la vita quotidiana di bambini e di bambine contribuendo a determinare i processi di formazione e di costruzione identitaria.
Nel secondo semestre il corso affronterà un particolare ambito della ricerca pedagogica che attiene la storia dei modelli educativi destinati alle donne tra Otto e Novecento. Verrà ricostruito, altresì, quell’ordine simbolico, proprio della cultura occidentale, all’interno del quale è stata iscritta la rappresentazione e l’immagine delle donna custode silenziosa della moralità collettiva, per comprendere come un nuovo protagonismo femminile fuori dalla sfera privata che emerge a partire dalla fine dell’Ottocento sia stato interpretato come possibile sovvertimento degli assetti sociali e delle gerarchie valoriali consolidate e quindi da ricondurre nel “recinto della norma”. Ancora nel secondo semestre verrà preso in esame il legame dei condizionamenti educativi all’interno del tema della violenza di genere.
Testi Adottati
S. Santamaita; Storia dell’educazione e delle pedagogie, Edizioni Pearson con espansioni on-line, 2023.F. Borruso, Memoria, Infanzia, educazione. Modelli educativi e vita quotidiana fra Otto e Novecento, Roma Tre Press, 2021 (open access)
C. Covato, Idoli di bontà. Il genere come norma nella storia dell’educazione, Milano, Unicopli, 2014 o, in alternativa F. Borruso, R. Gallelli, G. Seveso (a cura di), Dai saperi negati alle avventure della conoscenza. Esclusione e emancipazione delle donne nei percorsi educativi fra storia e attualità, Milano, Unicopli, 2022.
Modalità Frequenza
Nel primo semestre 3 ore a settimana, nel secondo semestre due ore a settimanaModalità Valutazione
L'esame si svolgerà in forma orale. La valutazione terrà conto di: 1. Capacità argomentative e aderenza contenutistica ai quesiti proposti; 2. Capacità di espressione orale corretta sul piano morfologico-sintattico e di utilizzo del linguaggio disciplinare; 3. Capacità di sintesi e di elaborazione critica. Le modalità d'esame sono uguali per gli studenti frequentanti e non frequentanti. Al termine della prova finale sarà attribuito un voto finale in trentesimi. La lode sarà assegnata in caso di eccellenza.