Il corso mira ad approfondire gli aspetti educativi connessi ai processi comunicativi nei diversi contesti di vita. Al termine del corso, gli studenti saranno in grado di conoscere i fondamenti epistemologici della pedagogia della comunicazione, delineare i modelli di riferimento per la gestione di una comunicazione efficace, comprendere la relazione tra processi educativi e comunicativi.
scheda docente
materiale didattico
Partendo dal delineare i fondamenti epistemologici della Pedagogia (l’oggetto specifico di studio e di intervento e il cammino per diventare un sapere pratico e teorico che pensa e prospetta la formazione in qualità di “Scienza Pedagogica” e “Scienza di confine”), si ragionerà sul potenziale educativo e formativo delle arti performative, in particolare del teatro.
Nella prospettiva di una pedagogia critica e impegnata, verranno approfonditi i temi della pedagogia dell’oppresso e del teatro dell’oppresso, anche attraverso esperienze pratiche e laboratoriali;
si darà conto della prospettiva complessa, ecologica e decoloniale e, nello specifico, delle relazioni tra colonizzazione-decolonizzazione e nuovi fenomeni migratori; si discuterà delle dimensioni educative nei contesti di marginalità e di esclusione; si rifletterà sulla deprivazione culturale, sul trauma migratorio e le povertà educative; si co-costruiranno ipotesi metodologiche per una comunicazione efficace in ambito educativo.
Gigli A., Tolomelli A., Zanchettin A.,(2008), Il Teatro dell'Oppresso in educazione, Roma: Carocci
Bianchi L., (2023) La pedagogia implicita di Alexander Langer, Brescia: Morcelliana.
Bianchi L., (2024) bell hooks. Pedagogia impegnata e decoloniale, Brescia: Morcelliana.
Programma
Le studentesse e gli studenti verranno coinvolti in un percorso di apprendimento co-costruito orientato alla giustizia sociale in educazione.Partendo dal delineare i fondamenti epistemologici della Pedagogia (l’oggetto specifico di studio e di intervento e il cammino per diventare un sapere pratico e teorico che pensa e prospetta la formazione in qualità di “Scienza Pedagogica” e “Scienza di confine”), si ragionerà sul potenziale educativo e formativo delle arti performative, in particolare del teatro.
Nella prospettiva di una pedagogia critica e impegnata, verranno approfonditi i temi della pedagogia dell’oppresso e del teatro dell’oppresso, anche attraverso esperienze pratiche e laboratoriali;
si darà conto della prospettiva complessa, ecologica e decoloniale e, nello specifico, delle relazioni tra colonizzazione-decolonizzazione e nuovi fenomeni migratori; si discuterà delle dimensioni educative nei contesti di marginalità e di esclusione; si rifletterà sulla deprivazione culturale, sul trauma migratorio e le povertà educative; si co-costruiranno ipotesi metodologiche per una comunicazione efficace in ambito educativo.
Testi Adottati
Catarci M, (2016), La pedagogia della liberazione di Paulo Freire. Educazione, intercultura e cambiamento sociale, Milano: Franco Angeli.Gigli A., Tolomelli A., Zanchettin A.,(2008), Il Teatro dell'Oppresso in educazione, Roma: Carocci
Bianchi L., (2023) La pedagogia implicita di Alexander Langer, Brescia: Morcelliana.
Bianchi L., (2024) bell hooks. Pedagogia impegnata e decoloniale, Brescia: Morcelliana.
Bibliografia Di Riferimento
Dozza, L., & Ulivieri, S. (a cura di). (2016). L'educazione permanente a partire dalle prime età della vita. FrancoAngeli. Freire, P. (1970). Pedagogia degli oppressi. EGA. Freire, P. (1973). Education for Critical Consciousness. Seabury Press. Freire, P. (1993). La pedagogia della speranza: Un rincontro con la pedagogia degli oppressi. EGA. Freire, P. (1996). Lettera alla coordinatrice di un gruppo di educazione popolare. In Politica e educazione. EGA. hooks b., Ain’t I a Woman? Black women and feminism, South End Press, Boston-Massachusetts 1981. hooks b., Yearning: race, gender and cultural politics, South End Press, Boston 1990. hooks b., Elogio del margine, Feltrinelli, Milano 1998. hooks b., Insegnare a trasgredire. L’educazione come pratica di libertà, Meltemi, Milano 2020. hooks b., Insegnare comunità. Una pedagogia come speranza, Meltemi, Milano 2022. Morin, E. (1999). La testa ben fatta. Riforma dell’insegnamento e riforma del pensiero. Raffaello Cortina.Modalità Frequenza
La frequenza non è obbligatoria; è tuttavia, fortemente raccomandata ai fini formativiModalità Valutazione
Metodi: l'esame finale sarà di tipo orale e verterà su tutta la bibliografia indicata per la preparazione dell'esame. Tempi: non sono previste prove intermedie, ma l’esame verterà su un’unica prova orale al termine dell’insegnamento; la modalità di restituzione dei risultati della prova è relativa al tempo necessario al docente per la pubblicazione , ma il tempo massimo di pubblicazione degli esiti non potrà superare i 10 giorni dal giorno in cui la prova è stata sostenuta; Non sono previsti materiali che possano essere di supporto nel corso della prova d’esame, fatta eccezione per le mappe concettuali garantite a studentesse e studenti con relativa certificazione DSA. Si ricorda che le mappe concettuali devono essere inviate al docente almeno una settimana prima della data d’esame.