I giornalini, in particolar modo quelli tra Ottocento e Novecento, godevano di autorevolezza culturale, tanto che tra i collaboratori incontriamo firme di prestigio: sul “Novellino” i testi di Grazia Deledda o Ida Baccini; su “Il giornalino della Domenica” le firme di Giovanni Pascoli, Luigi Capuana, Renato Fucini, Matilde Serao, Ada Negri; sul “Corriere dei Piccoli” accanto ai letterati, da Guido Gozzano a Angiolo Silvio Novaro, a Elsa Morante, troviamo firme di grandi giornalisti e di grandi illustratori.
I giornalini sono stati una grande palestra per la formazione di molti autori, alcuni furono conosciuti e resi noti al grande pubblico proprio per le storie pubblicate a puntate. Forse oggi pochi ricorderebbero Carlo Collodi, scrittore e giornalista
italiano, divenuto celebre grazie a Pinocchio, opera nata e pubblicata per la prima volta a puntate fra il 1881 e il 1882 sul “Giornale dei bambini”. Anche Luigi Bertelli, noto con lo pseudonimo “Vamba”, è oggi ricordato per “Il giornalino della Domenica”, fondato nel 1906 (cessò definitivamente le pubblicazioni nel 1927), sulle cui pagine pubblicò in 55 puntate, tra il 7 febbraio 1907e il 17 maggio 1908, Il giornalino di Gian Burrasca. L’opera fu pubblicata in volume nel 1911 e riscosse un successo internazionale. Lo stesso Sergio Tofano, artista poliedrico (fu attore, regista, fumettista, scrittore, drammaturgo), senza il Signor Bonaventura, creato nel 1917 per il “Corriere dei Piccoli”, sarebbe forse dimenticato. Venendo a giorni più vicini, Altan non sarebbe tanto conosciuto dai bambini senza le storie della Pimpa, la simpatica cagnolina a pois, creata sulla pagine del “Corriere dei Piccoli” nel 1975.
Alcuni autori si sono formati proprio sui giornalini. È il caso di Gianni Rodari che – divenuto poi una delle più fertili penne nella scrittura per ragazzi – fece una proficua gavetta sul “Pioniere” (dove creò tra gli altri il celebre Cipollino) e sul “Corriere dei Piccoli”, in cui pubblicò a puntate le Favole al telefono e La torta in cielo. È anche il caso di Mino Milani, uno dei più importanti scrittori italiani d’avventura, che iniziò la sua attività di giornalista e scrittore nel 1953 con saltuarie collaborazioni al “Corriere dei Piccoli”, del quale fu redattore fino al 1977. In questo periodo, Milani creò nuovi personaggi, tra cui Tommy River, il cowboy malinconico.
Singolare il caso di Italo Calvino, che amava scrivere a puntate: con le illustrazioni di Sergio Tofano pubblicò su “l’Unità”, le famose avventure di Marcovaldo, un classico per ragazzi e non solo.
Un po’ dimenticata è la presenza di una notevole produzione femminile, a cominciare da Paola Lombroso Carrara, che scrisse a lungo racconti e fiabe sul “Corriere dei Piccoli” con lo pseudonimo “Zia Mariù”. Importante anche la penna di Luciana Peverelli, giornalista instancabile, direttrice e collaboratrice di molte testate rivolte ai giovani, tra cui “Il Monello”. Ricordiamo infine Grazia Nidasio, che creò tra l’altro Stefi e Valentina Mela Verde, una serie a fumetti pubblicata in Italia sul “Corriere dei Piccoli”, dal 1969 al 1971, poi sul “Corriere dei ragazzi”, dal 1972 al 1976, ottenendo un grande successo.
Paola Parlato
- Link identifier #identifier__131860-1Luigi Bertelli (Vamba), Il giornalino della Domenica, n. 26, giugno 1907 e n. 47, novembre 1907
- Link identifier #identifier__115540-2Gianni Rodari, Pioniere, n. 6, febbraio 1951
- Link identifier #identifier__184268-3Giana Anguissola, Mignon, n. 28, gennaio 1953
- Link identifier #identifier__31025-4Mino Milani, Corriere dei Piccoli, n. 19, maggio 1954
- Link identifier #identifier__118469-5Lucia Peverelli, Il Monello, n. 50, dicembre 1958